Birmania: violenze contro i musulmani, scuola islamica in fiamme, 13 ragazzini morti
Ticino online, il 02.04.2013
Myanmar
Brucia scuola islamica, muoiono 13 ragazzini

Leggi anche:
Myanmar
Brucia scuola islamica, muoiono 13 ragazzini
L'episodio giunge sulla scia di recenti violenze contro la minoranza musulmana nella regione centrale del paese
Foto Keystone
BANGKOK - Un incendio scatenatosi per cause non ancora accertate ha provocato nella notte la morte di 13 ragazzini, tutti maschi, in una scuola islamica annessa a una moschea a Rangoon, in un episodio che giunge sulla scia di recenti violenze contro la minoranza musulmana nella regione centrale del Paese, che hanno causato almeno 43 morti.
Le fiamme si sono sviluppate attorno alle 2 nel dormitorio nell'area di Botataung, alla periferia est dell'ex capitale. Nonostante il successo dei vigili del fuoco nell'estinguere il rogo e far uscire la maggior parte dei 75 studenti da una porta sfondata, 13 ragazzi - di età tra i 13 e i 14 anni - sono rimasti intrappolati per motivi non ancora chiariti.
Secondo un passante intervistato dalla Reuters, è possibile che le porte fossero sprangate per il timore di attacchi da parte dei buddisti, nel clima di tensione diffusosi dopo le ultime violenze.
Quanto alle cause del rogo, la polizia ha inizialmente parlato di probabile cortocircuito di un trasformatore, ma ha in seguito ammesso che sono necessarie ulteriori indagini. Molti attivisti musulmani temono che non si tratti di un incidente, a conferma della sfiducia reciproca dopo i recenti scontri.
Lo scorso 20 marzo, un'iniziale rissa in un mercato è degenerata in una caccia al musulmano nella città di Meikhtila, conclusasi con almeno 43 morti e 12 mila sfollati. Contenute dallo stato di emergenza proclamato due giorni dopo, le violenze di Meikthila si sono però estese in seguito ad altri distretti vicini, arrivando sino a poche decine di chilometri da Rangoon, città dove risiede una radicata minoranza musulmana.
L'anno scorso due ondate di violenze nello stato Rakhine causarono almeno 180 morti e 120 mila sfollati in gran parte tra la minoranza musulmana di etnia Rohingya, evidenziando il forte pregiudizio anti-islamico diffuso tra i birmani e fomentato per decenni dalla giunta militare.
ats
Fonte: Ticino online
Fonte: Ticino online
Birmania. Ragazzini arsi vivi in una scuola islamica
In Birmania sembra continuare a fare vittime l’odio contro la minoranza musulmana, fomentato per decenni dalla giunta militare.
In anni di pregiudizi, nel silenzio più totale della comunità internazionale i morti si contano a migliaia e le persone cacciate dalle proprie abitazioni sono quasi 200’000.
In anni di pregiudizi, nel silenzio più totale della comunità internazionale i morti si contano a migliaia e le persone cacciate dalle proprie abitazioni sono quasi 200’000.
Lunedì notte, un incendio divampato in una scuola islamica annessa a una moschea a Rangoon ha provocato la morte di 13 ragazzini.
Un episodio sulla scia delle recenti violenze contro la minoranza musulmana nel paese asiatico (vedi correlati).
Malgrado stia ancora conducendo le indagini, la polizia ritiene si tratti di un incidente e il governo ha chiesto alla popolazione musulmana di non credere alle voci che girano su Internet circa un incendio doloso.
“Secondo l’inchiesta condotta dai poliziotti del quartiere, il fuoco è stato causato da un cortocircuito nella moschea – ha indicato la polizia nazionale sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Un episodio sulla scia delle recenti violenze contro la minoranza musulmana nel paese asiatico (vedi correlati).
Malgrado stia ancora conducendo le indagini, la polizia ritiene si tratti di un incidente e il governo ha chiesto alla popolazione musulmana di non credere alle voci che girano su Internet circa un incendio doloso.
“Secondo l’inchiesta condotta dai poliziotti del quartiere, il fuoco è stato causato da un cortocircuito nella moschea – ha indicato la polizia nazionale sulla sua pagina Facebook ufficiale.
In un contesto molto teso dopo i violenti scontri di queste ultime settimane tra musulmani e buddisti, gli abitanti musulmani del quartiere in cui sorge la moschea si sono radunati per manifestare i loro dubbi circa le cause dell’incendio : “Molti allievi e professori scampati alle fiamme hanno detto che mentre fuggivano scivolavano su un liquido versato al pianterreno. Aveva odore di benzina – ha dichiarato all’AFP Shine Win, leader di un gruppo della Gioventù musulmana, evocando l’ipotesi di un atto criminale.
Fonte: ticinolive
Leggi anche:
Comments
Post a Comment