Comunicato stampa: cordoglio attentato a Marrakesh

[Giornale del Popolo, 07.05.2011]


Fiaccolata per Corrado e André a Cadenazzo (Photo by Nicola Demaldi)


Con l’ultima e terribile notizia sul decesso della nostra Cristina Caccia, La Lega dei Musulmani in Ticino vuole esprimere le sue più sincere condoglianze ai familiari di Cristina, André e Corrado; tutte vittime innocenti di questo ripugnante atto criminale avvenuto in un bar di Marrakesh.

La nostra vicinanza va a tutti i loro famigliari, gli amici e a tutto il popolo ticinese in questi giorni di lutto. Condanniamo questo ultimo atto barbaro e vigliacco e confidiamo che i responsabili vengano presto giudicati. Aggiungiamo le nostre condoglianze anche ai familiari delle altre 14 vittime, e a tutti familiari dei precedenti atti terroristici.

Purtroppo ci troviamo a dover prendere la parola in un momenti simile di dolore e sofferenza e ormai sono dieci anni che molti comunicati, molte posizioni ed interviste sono incentrati su questo tema nella condanna ferma e chiara del terrorismo. Come predicato nel sermone di questo Venerdì del nostro imam Samir Radouan Jelassi (visionabile su Youtube), l’Islam condanna il terrorismo ed ogni forma di violenza come affermato nel Corano che “chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità.”



Non neghiamo che esistono singole persone e gruppi minuscoli che danno interpretazioni sbagliate del Corano e delle leggi islamiche, che non vogliono ascoltare quello che i grandi sapienti musulmani (riconosciuti da più di un miliardo di musulmani) insegnano e predicano del vero Islam. Infatti questa minoranza usa la religione per i suoi interessi, per finalità politiche e demagogiche, per deviare e manipolare le masse, ma dobbiamo chiarire due punti: Primo, queste azioni criminali vanno a danno dell’Islam e dei musulmani stessi, siccome, oltre ad essere la maggioranza dei morti vittime in questi attentati, sono anche discriminati, apostrofati, malmenati e a volte addirittura uccisi solo per il fatto di essere musulmani.

Possiamo notare come gli animi si siano accesi sulla questione dei minareti, dove il dibattito si è centrato su temi esterni che non ripecchiavano la realtà dei musulmani in Svizzera, riconosciuti come ben integrati e pacifici da diverse ricerche realizzate da istituti elvetici. In secondo luogo alcune di queste azioni terroristiche sono di natura dubbia e sospetta, basta pensare alle accuse nei confronti dell’ ex-ministro egiziano per coinvolgimento negli attentati alla comunità copta di Alessandria il 1 Gennaio scorso, un ministro promotore delle sevizie nelle centrali di polizia e già condannato per malversazioni.
Habib el-Adly in carcere

Non possiamo dimenticarci neppure dei ruoli svolti dai servizi algerini negli anni novanta e delle ammissioni dell’ attivista indù Aseemanand Swami (come rferito dal giornale “The Hindu”) negli attentati terroristici incolpati ad organizzazioni islamiche.
L'estremista Indù Aseemanand Swami confessa il suo ruolo negli attentati terroristici attribiuti ingiustamente ai musulmani (fonte: "the Hindu" )
 Alla luce di tute queste informazioni, vogliamo ricordare che l’Islam condanna il terrorismo commesso da gruppi o regimi, da singoli o dagli stati. Speriamo che con la morte di Bin Laden si metterà fine a tutta la propaganda e confusione tra Islam e terrorismo. Speriamo che da questo avvenimento si aprirà una nuova pagina nei confronti del mondo islamico, un mondo cha ha deciso di ribellarsi al terrorismo dei singoli e degli stati. Ricordiamo che lo stesso Gheddafi era il maggior sponsor del terrorismo internazionale e che la idealogia estremista è uscita proprio dalle carceri di questi regimi, dove il rancore per le torture subite e la indifferenza del mondo (islamico e non) hanno portato a formulare tesi distorte ed a giustificare l’odio verso tutti gli altri.

Una nuova era si sta affacciando sul panorama islamico, cominciata con la ribellione ai regimi tiranni e dispotici, che con la scusa di combattere il terrorismo e l’islamismo hanno creato condizioni di ingiustizia sociale, corruzione e repressione spaventose, capaci di mietere ormai decine di migliaia di vittime pur di non perdere il loro potere. Questi regimi sono stati supportati da alcuni stati occidentali e a volte addirittura osannati dalla stampa come modelli di libertà e laicità (basti pensare al regime tunisino di Ben-Ali).
Questa è l’era della informazione, dove i giovani arabi non si trovano più a dover subire la propaganda del regime, ma possono trovare tutto su internet, che è diventata la piattaforma delle libertà e della conoscenza. Pure l’Islam analfabeta predicato da alcuni gruppi estremisti sta perdendo il suo messaggio deviato, una volta che la gente riesce ad istruirsi e leggere il Corano e gli insegnamenti dell’Islam in modo corretto, profondo ed equilibrato, senza subire le visioni o interpretazioni distorte. Allo stesso modo anche la versione “islamofoba” sta perdendo credibilità, siccome il collage di versetti del Corano, presentato ormai come il “Mein Kampf”, è facilmente contraddetto una volta esposti ai versetti precedenti e successivi del libro sacro dell’Islam. Questa nuova era ha tutte le premesse di essere un periodo di rinascità e prosperità, di pace e reciproca comprensione, di convivenza pacifica basata sul rispetto e il riconoscimento dell’altro.
Chiediamo Dio che questa volta ce la mandi buona.

La Lega dei Musulmani in Ticino

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