L'imam: "Si cerchi la verità vera"

L'imam: "Si cerchi la verità vera"
[Articolo de La Regione, 28.10.2011]

L’imam Samir Radouan Jelassi, figura spirituale di riferimento per la Lega dei musulmani in Ticino (associazione islamica con sede a Lugano), non esita a ribadire che «condanniamo il terrorismo, l’ingiustizia, l’odio e la violenza. Non hanno nulla a che vedere con la religione islamica, che invita alla pace e al rispetto verso il prossimo, anche se di religione diversa». L’imam evidenzia pure le grosse ombre che aleggiano sul processo in corso: e cioè, sapere chi sia il vero responsabile o mandante dell’attentato. 
«Alcuni specialisti che seguono il processo sottolineano che il principale accusato respinge le accuse, dichiara quelle precedenti come estorte, non era affiliato ad alcuni gruppi terroristi e non ha rivendicato alcun movente ideologico.
A questo punto mi chiedo se egli stia subendo un processo veramente giusto, corretto, chiaro, durante il quale tutti gli sforzi sono rivolti alla ricerca dei colpevoli. O se Adil Al-Atmani, come egli stesso sostiene, è la ‘vittima sacrificale di un qualche complotto’ messa sul banco degli imputati per chiudere in fretta questo caso? Il mio unico desiderio è che la giustizia marocchina faccia tutto il possibile per cercare e trovare la verità. Nient’altro che la verità. 

Al-Atmani con parrucca, occhiali e cappello come descritto dai testimoni

Al-Atmani in realtà

Le vittime e i loro familiari lo meritano, ma non solo, pure tutti i musulmani nel mondo e in Ticino in particolare, perché la loro immagine è stata gravemente danneggiata da questo atto, perché alla fine il vero imputato è diventato l’Islam ». 

Il riferimento a questa tesi non è casuale. Samir Radouan Jelassi ricorda infatti che in Egitto la Procura ha aperto un’inchiesta nei confronti dell’ex ministro degli Interni, Habib El Adly, perché sospettato di aver avuto un ruolo, 
attivando servizi deviati dello stato, nell’attentato contro la 
chiesa copta ad Alessandria nella notte dello scorso capodanno. 
 
Attacco che ha fatto 21 morti, spazzati via da una bomba attivata da un kamikaze. «Un agire – commenta l’imam di Lugano – che ha rischiato di riattivare il conflitto tra il mondo islamico e quello cristiano. Un crimine che ha quale obiettivo indebolire la religione islamica».
  Samir Radouan Jelassi ricorda poi che un conto, secondo il credo islamico, è la giustizia terrena, «ma più grave è la responsabilità davanti a Dio. Perché il Corano considera l’uccisione anche di una sola persona come un crimine verso tutta l’umanità (Corano, 5:32). Chi viola l’anima di un essere umano commette un gravissimo peccato». Rimanendo alla giustizia terrena, è accettabile che la si esprima con la pena capitale, sebbene in Marocco da molti anni non vi siano più esecuzioni? «Sempre che sia condannato il vero colpevole, penso che egli accetterà volontariamente di essere purificato da un crimine che tocca la 
sacralità di un essere umano».

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