Quando salta la moschea al naso

 [Giornale: 20 minuti, 10.10.2011]


LUGANO. Le allarmanti affermazioni di Fehim Dragusha, l’imam della moschea El-Hidaje di Winkeln (SG), hanno scosso in questi giorni le associazioni che si muovono in favore dell’infanzia e, soprattutto, la comunità musulmana residente in Svizzera.
Fehim Dragusha, attraverso la propria pagina internet, si è espresso senza troppi mezzi a proposito dell’insegnamento religioso ai bambini: “Se i vostri figli non vogliono partecipare alla preghiera a partire dal decimo anno di età, li dovete picchiare”. L’imam non ha dubbi: “Chiunque utilizzerà questo metodo educativo, non incontrerà alcuna difficoltà”.
Contattato dal settimanale “Der Sonntag”, Saïda Keller-Messahli, presidente del Forum per un Islam progressista, ammonisce i canoni educativi di Dragusha:  “Questa metologia risale al settimo secolo e, oltretutto, non tiene affatto conto dei diritti umani e dei progressi acquisiti nel tempo”.
Per Dragusha, l’apprendimento di attività secondarie, come la danza e lo sport, andrebbe a scapito dell’insegnamento del Corano: “Se non vogliamo che i nostri bambini restino senza una dignità, siamo noi adulti a dover lavorare intensamente in questi termini”.
Ne abbiamo parlato con Sheikh Samir Jelassi Radouan, l’imam della moschea di Viganello...

Imam Radouan, come giudica i canoni educativi proposti da Dragusha?
Come in tutte le religioni, i nostri figli sono considerati un dono di Dio. L’insegnamento della religione è basato sull’amore, sulle convinzioni e sulla passione: si tratta di un lavoro che deve essere fatto con la massima delicatezza e con molta saggezza. La violenza non c’entra, non farebbe altro che allontanarli…

Secondo lei, questi “suggerimenti” verranno presi alla lettera da qualcuno?
Spero di no, anche perché, come in qualsiasi altra religione, non si potranno affatto ottenere dei buoni risultati.

Lei, quindi, è d’accordo con l’apprendimento di attività secondarie?
Certo. I bambini musulmani non sono differenti dagli altri. L'Islam incoraggia lo sviluppo e la cura della mente e del fisico per offrire alla società persone serene e costruttive.

All’interno della sua moschea come viene insegnata la religione?
Viene insegnata con pazienza e dolcezza. I ragazzi partecipano agli incontri con gioia anche perché, dopo l’insegnamento religioso, tutti quanti insieme svolgono sempre molte attività ludiche e in un ambiente molto sereno.

Articolo 20 minuti, 10.10.2011

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Domande difficilissime!!!


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