Divieto di circoncisione - articolo GdP
Assalamu aleikom, qui sotto riportiamo l'articolo con i commenti del Presidente Slaheddine e del rappresentante della comunità ebraica sul tema della circoncisione
di Marija Miladinovic, Giornale del Popolo, 25.07.2012
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Divieto di circoncisione, GdP del 25.07.2012 |
Ebrei e islamici non ci stanno
Divieto di circoncisione: «Ci ribelliamo»
Per capire meglio cosa rappresenta dal punto di vista spirituale la circoncisione per un fedele, abbiamo chiesto un parere sulla vicenda al portavoce della comunità ebraica ticinese, Elio Bollag e al presidente della Lega dei musulmani in Ticino, Slaheddine Gasmi.
«Intervento sull’identità»
La pratica della circoncisione viene fatta da tremila anni e «non ci sono motivi per sconvolgere questa tradizione», spiega Bollag. Si tratta di un atto volto a simboleggiare il patto tra Dio ed il popolo ebraico, che non procura nessun danno né per i bambini, né tanto meno per le persone adulte, continua Elio Bollag. «Non è una polemica nata sulle orme del sentito tema dell’infibulazione femminile (che non ha nessuna provenienza religiosa ma, al massimo, un’ oscura tradizione tribale indirizzata alla sottomissione della donna) con la quale non ha nulla a che vedere». Il prepuzio è una parte del corpo non indispensabile, tuttavia, «così come l’imperfetto animo umano – continua il portavoce – ha la necessità di essere “corretto” e reindirizzato, anche il corpo, dal punto di vista della fede ebraica, ha bisogno di questa piccola modifica, paragonabile ad una vaccinazione, per essere perfetto». Proibire la circoncisione vorrebbe quindi dire «intervenire sull’identità fisica e spirituale di un ebreo», conclude Bollag.
Un divieto pericoloso
«Gli attacchi alla fede avvengono sempre più frequentemente – ci dice Slaheddine Gasmi – e qui stiamo parlando proprio di una pratica di fede». La criminalizzazione della circoncisione è al pari di un attacco al taglio dell’ombelico, aggiunge Gasmi. «Privare i credenti di questa pratica potrebbe portare solo alla diffusione clandestina della stessa, e questo perché è un atto di fede e di sentimento e non verrà abbandonato nonostante i divieti». La parola araba che definisce la circoncisione tradotta letteralemente in italiano vuol dire “purificazione”, come spiega il presidente della Lega dei musulmani, e non ha mai arrecato danni. «Questa polemica, ripresa spesso a sproposito, si placherà probabilmente da sola – aggiunge – a meno che non venga strumentalizzata da alcune fazioni politiche per combattere improbabili battaglie in vista dei prossimi appuntamenti elettorali».
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