Sperare nel perdono di Allah (khutbah 07.12.2012)
Sermone del venerdì. In italiano dal minuto 17:01
Nel nome di Dio il Clemente, il Misericordioso.
La Pace e il saluto sul nostro amato Profeta Muhammad (s.a.w.s) e sui suoi famigliari e chiedo Allah l’Altissimo che ci dia la Sua Misericordia.
Cari fratelli, il soggetto della nostra khutbah oggi riguarda il Perdono. Dio è il Perdonatore, il Misericordioso.
In molti versetti del Santo Corano Allah l’Altissimo dice: “Dio è il Perdonatore, il Misericordioso”, infatti Allah s.w.t. attribuisce a se stesso 2 qualità: il perdono e la misericordia.
Vi ricordo che Allahu Ta’ala è il Perdonatore e il misericordioso prima dell’esistenza dei soggetti stessi, delle creature stesse a cui accordare il Suo perdono e la Sua misericordia, siccome Lui non cambia le Sue qualità nel tempo e nemmeno a seconda dei diversi casi; (le Sue qualità non dipendono dai fenomeni di causa ed effetto alle quali sottostanno le Sue creature) Allah è il Perdonatore e il Misericordioso dall’eternità e per l’eternità.
In verità, il perdono di Allah nei nostri confronti ha di fatto protetto la società dal male, proprio perché se nei confronti del peccatore che commette un crimine arrivasse la decisione assoluta che non sarä mai perdonato da Allah, questo uomo ormai si lascierà prendere dalla disperazione e si trascinerà sempre più verso il male commettendo crimini su crimini, (tanto ormai crede di essere dannato per sempre).
Al contrario, se viene aperta la porta del pentimento è molto probabile che il peccatore si penta e la smetta di seguire la strada del male; in questo modo Dio, gloria a Lui l’Altissimo, protegge la società stessa dal male.
Una domanda: Se Allah possiede questa grande generosità e questo immenso perdono, non rischiamo di commettere ancora più peccati giustificandoli con “tanto Dio ci perdonerà”?
No, cari fratelli, perché una delle condizioni del pentimento stesso è che il peccatore deve ripromettersi in modo sincero di non cadere più nello stesso peccato, di non tornare piû a commettere lo stesso peccato.
Un'altra domanda: C’è qualcuno di noi che può garantire di vivere abbastanza a lungo da avere il tempo di pentirsi dopo aver commesso un peccato?
Nessuno. Anzi, è pure possibile che uno muoia mentre sta commettendo quel peccato.
Ammesso che una persona abbia avuto il tempo e si penta, deve comunque fare molta attenzione, siccome se insiste ancora nello stesso peccato é come se stesse prendendo in giro Allah s.w.t. (Astagfirullah). Ascoltate cosa dice Allah nel Sacro Corano al versetto 135 di surah al-Imran:
“e quelli che, quando hanno commesso qualche misfatto o sono stati ingiusti nei confronti di loro stessi, si ricordano di Allah e Gli chiedono perdono dei loro peccati (e chi può perdonare i peccati se non Allah?), e non si ostinano nel male consapevolmente.”
Cos’è il pentimento? Cosa vuol dire chiedere perdono ad Allah? Vuol dire che il credente dopo aver commesso un peccato dice semplicemente “Astagfirullah” (chiedo perdono a Dio)? Assolutamente NO.
Bisogna non volere fare più quel peccato, non insistere nel volerlo fare, non avere più intenzione di farlo, di commettere quel peccato. Vedete, per colpa della dimenticanza, della distrazione o per colpa di uno sbaglio, quel peccato può essere commesso ancora. L’importante è che non c’era una volontà precedente, una intenzione di commettere quel peccato.
Per capirci, se uno dice: “farò quel peccato e poi chiederò perdono a Dio”, allora questa è una evidente presa in giro ad Allah l’Altissimo, state lontani da ciò. Inoltre è possibile che tu commetta quel peccato, ma che Allah non ti dia nemmeno la chance di chiedere perdono, siccome l’ora della tua morte la conosce solo Allah s.w.t, dunque puoi morire prima ancora di chiedere comunque il perdono.
Cari fratelli, il Perdono concesso da Allah è condizionato con: Il pentimento sincero, la fede e le buone azioni. Dice Allah in surah Al-Furqan al versetto 70:
“a meno che non si penta, creda e operi il bene, ché a costoro Allah cambierà le loro cattive azioni in buone. Allah è perdonatore, misericordioso;”
Inoltre, questo versetto ci attira l’attenzione su un fatto importante: “a costoro Allah cambierà le loro cattive azioni in buone”. Dio Onnipotente possiede il Potere assoluto di perdonare e di accordare la Sua misericordia, guai a chi sostiene, nella sua misera ignoranza, che il tale o il tal’altro non merita il perdono e la misericordia di Allah, perché Lui è il Re, il Sovrano dei Cieli e della Terra e gestisce il Suo patrimonio, il Suo Regno come vuole Lui.
Raccontiamo adesso la storia di Wahshi, colui che uccise e mutilò Hamza, lo zio del Profeta (s.a.w.s), dove ibn Abbas narrò:
<< Wah’shi andò dal Profeta (s.a.w.s) e disse: ‘ O Muhammad, sono venuto da te cercando rifugio, dammi protezione così che possa ascoltare le Parole di Allah’, allora il Profeta rispose: ‘avrei voluto incontrarti in un’altra situazione, ma visto che me l’hai richiesto ti accordo la mia protezione affinché tu possa ascoltare le parole di Allah’. Wahshi disse: ‘ho associato partners ad Allah, ho ucciso una anima che Dio ha reso sacra e ho commesso adulterio …. Allah può mai accettare il mio pentimento?’ Il Profeta rimase in silenzio finché non gli furono rivelati i seguenti 3 versetti in surah Al-Furqan che recitò a Wahshi:
“68. coloro che non invocano altra divinità assieme ad Allah; che non uccidono, se non per giustizia, un'anima che Allah ha reso sacra; e non si danno alla fornicazione. E chi compie tali azioni avrà una punizione,
69. avrà castigo raddoppiato nel Giorno della Resurrezione e vi rimarrà in perpetuo coperto d'ignominia,
70. a meno che non si penta, creda e operi il bene, ché a costoro Allah cambierà le loro cattive azioni in buone. Allah è perdonatore, misericordioso;”
Una volta ascoltati questi versetti, Wahshi rispose: “vedo che ci sono condizioni che forse non sono in grado di compiere (riferendosi soprattutto alle opere buone) … sono ancora al tuo fianco, dimmi dunque qualche altra Parola di Allah”. Allora il seguente versetto di surah An-Nisa fu rivelato al profeta:
“48. In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, commette un peccato immenso.”
Ascoltato questo versetto Wahshi rispose: “forse io sono tra coloro cui Allah non vuole perdonare … resterò accanto a te sotto la tua protezione per ascoltare ancora altre parole di Allah”. A questo punto scese questo versetto di surah Az-Zumar:
“53. Di': “O Miei servi, che avete ecceduto contro voi stessi, non disperate della misericordia di Allah. Allah perdona tutti i peccati. In verità Egli è il Perdonatore, il Misericordioso.”
Dopo aver sentito questo versetto, Wahshi disse: “Si, adesso non vedo più nessun ostacolo”, dichiarò il suo Islam e fù un buon musulmano. >>
Cari fratelli, da come potete vedere, Allah s.w.t. non vuole mettere i suoi servi sinceri in difficoltà, bensì li tratta con misericordia, li aiuta a pentirsi, li orienta verso il pentimento e corregge il loro cammino sulla retta via.
Se riprendiamo il versetto di surah An-Nisa citato precedentemente, ovvero quando Allah dice:
“48. In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, commette un peccato immenso.”
Scopriamo che questo è il miglior versetto in assoluto che promuove la speranza nel Perdono di Allah, ma di conseguenza scopriamo che lo Shirk, l’attribuire consimili ad Allah, è il più alto tradimento nei confronti di Dio, un tradimento che Lui non perdonerà mai. Come sappiamo anche nelle leggi ci sono crimini imperdonabili, e l’alto tradimento è sicuramente uno di questi.
Nell’Islam lo Shirk è considerato come una grave deviazione e come sappiamo Allah s.w.t ha chiarito che si aspetta che i Suoi servi lo riconoscano come Dio Unico e senza associati e quando un servo lo riconosce entra nella Protezione di Dio. Per questo motivo il Profeta (s.a.w.s) dice: “chi dica “la ilaha illa Allah” e che io sono il Suo Messaggero e che non associ nessuno ad Allah è garantito il Paradiso ”.
Finiamo ora con la storia di Abu Dharr, dove in una discussione con il Messaggero di Dio che disse: “chiunque dica “la ilaha illa Allah” e muore in quello stato entra nel paradiso”, allora Abu Dharr chiese: “anche se commette furto o adulterio?”, “Si, anche se commette furto e adulterio” rispose il Profeta. Abu Dharr esterefatto chiese ancora per confermare “anche se commette furto o adulterio?” 3 volte e il Profeta rispose “Si, anche se commette furto e adulterio” 3 volte concludendo con “anche se a te non sta bene!”.
In un Hadith Qudusi (discorso Santo), Allâh, sia Egli esaltato, ha detto:
‘O figlio di Adamo, finché tu Mi invochi e Mi supplichi, ti perdonerò per ciò che proviene da te e non ne terrò conto. O figlio di Adamo, se i tuoi peccati raggiungessero le nuvole del cielo poi Mi chiedessi di perdonarti, ti perdonerei. O figlio di Adamo, se tu venissi da Me con dei peccati della grandezza della Terra poi Mi incontrassi senza associarMi nulla, verrei da te con un perdono altrettanto grande’"».
Cari fratelli, abbiamo imparato che il Perdono di Allah è senza limiti e che le porte della Sua misericordia sono sempre aperte. Bisogna sempre sperare nel perdono di Allah e nella Sue generosità, ma senza mai dimenticare che l’Altissimo perdona tutto tutto eccetto lo Shirk. Abbiamo imparato che non si può mai giudicare nessuno e neppure far mai disperare nessuno dall’ottenere la misericordia di Allah. Comunque tutto questo non ci deve mai portare a prendere alla leggera i peccati che commettiamo.
Chiediamo Allah il Suo perdono e la Sua misericordia su tutti noi. Chiediamo di essere di quelli che sentono, riflettono e mettono in pratica.
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