Birmania: buddisti uccidono musulmani e bruciano moschee
Da una settimana il centro della Birmania è in preda a violente rivolte contro i musulmani, scontri nutriti da monaci buddisti estremisti.
Nella cittadina di Meiktila gli scontri fra monaci e musulmani (con questi ultimi che hanno avuto la peggio) sono iniziati il 20 marzo. A scatenare i disordini era stato un semplice litigio fra commercianti d’oro musulmani e i loro clienti buddisti. Un segno palese dei gravi attriti che esistono fra queste due comunità.
Il bilancio delle violenze è pesante : innumerevoli feriti e una trentina di morti, moschee, case e centri musulmani dati alle fiamme.
Il bilancio delle violenze è pesante : innumerevoli feriti e una trentina di morti, moschee, case e centri musulmani dati alle fiamme.
La sera del 21 marzo, il giornale News-Eleven ha diffuso fotografie che mostrano una lunga fila di musulmani obbligati a lasciare la città. Quel che colpisce in queste immagini è che tutti, incluse le donne e i bambini, camminano con le mani alzate, scortati dalle forze di sicurezza. Tutt’attorno abitanti armati sorvegliano la loro partenza.
“Immagini che evocano quelle dei rifugiati ebrei scortati dai soldati nazisti durante il III. Reich – commenta Maung Zarni, fondatore del movimento d’opposizione al governo birmano Free Burma Coalition.
All’inizio dell’anno, in Birmania era stata lanciata la campagna 969. In un paese dove la numerologia occupa un posto importante, questo movimento di massa viene condotto da monaci buddisti estremisti. Il numero 969 viene dalla tradizione buddista secondo cui i
Tre Gioielli, o Tiratana, sono composti da 24 attributi (9 del Buddha, 6 del Dharma e 9 del Shangha).Per i militanti, la campagna 969 vuole proteggere la razza e la religione birmana con mezzi pacifici. In realtà si tratta di un movimento apertamente ostile ai musulmani, violento e lontano dagli insegnamenti del Buddha.
Questa campagna afferma che i musulmani controllano l’economia del paese e che i buddisti non dovrebbero avere alcuna relazione commerciale con loro. In molte regioni il commercio con i musulmani è categoricamente vietato e severe punizioni sono previste per chi infrange questa regola. In tutta la Birmania i musulmani sono presentati come pericolosi stranieri venuti per prendere il controllo dell’intero paese.
Questa campagna afferma che i musulmani controllano l’economia del paese e che i buddisti non dovrebbero avere alcuna relazione commerciale con loro. In molte regioni il commercio con i musulmani è categoricamente vietato e severe punizioni sono previste per chi infrange questa regola. In tutta la Birmania i musulmani sono presentati come pericolosi stranieri venuti per prendere il controllo dell’intero paese.
Fonte: ticinolive
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