Articolo sulla pagina facebook della "Lega dei Musulmani in Ticino" - Corriere del Ticino
Voci dal web
«Che scherzo è questo, cosa succede?»
Le reazioni ai terribili fatti di sangue a Londra colte nella pagina Facebook della Lega dei musulmani in Ticino
Giornale "Corriere del Ticino", 03.06.2013
«Assalamu Aleikom, Pace a tutti voi. Questa è la pagina ufficiale de ‘La Lega dei musulmani in Ticino’». Si presenta così uno dei due maggiori centri aggregativi islamici del cantone su Facebook. Un punto d’osservazione privilegiato per entrare in contatto con i pensieri e le iniziative che animano gli islamici di casa nostra.
La pagina, gratificata da 1.331 «mi piace», raccoglie post di varia natura ed è in italiano. Una forte attenzione è dedicata all’informazione internazionale. C’è, per esempio, un messaggio che invita ad adottare piccoli orfani siriani. In rete, oltre alla solidarietà, si condividono speranze e battaglie. «Oh Allah – leggiamo per esempio in un messaggio pubblicato alla fine di maggio – accorda l’aiuto e la vittoria ai nostri fratelli musulmani (in tutto il mondo in Palestina in Siria in Burma e Cecenia e in Iraq), unisci i loro ranghi e radunali sulle parole della verità. Oh Allah dirigi i loro colpi e rafforza il loro sostegno, consolidali».
Non mancano polemiche a distanza con chi attribuisce ai musulmani usanze medievali o atteggiamenti violenti verso le donne. In una foto se ne vedono due coperte da un velo nero integrale. Segue la didascalia: «Questa non è una famiglia musulmana. È una famiglia ebrea ortodossa e indossa il velo integrale (liberamente) perché rispetta la sua religione. Esattamente come le donne musulmane indossano il velo per l’amore di Allah liberamente». Il 21 maggio scorso, invece, qualcuno ha scritto che «in Svizzera, la metà dei casi di violenza sulle donne da parte dell’uomo ha alla base il consumo eccessivo di alcol», commentando: «Possiamo notare quanto faccia male l’alcol e quanto sia insensato sostenere che il musulmano (astemio) è violento con le
donne, (…) le statistiche mostrano che la violenza parte proprio da un comportamento non-islamico».
Rivelatorio seguire in che modo la comunità musulmana ticinese ha reagito alla decapitazione in strada di un soldato nella capitale inglese. Cominciamo dallo stupore. Il 23 maggio si vede una fotografia aerea della scena col commento: «Mio Dio, non c’è sangue attorno alla vittima ammazzata a Londra con il machete.
CHE SCHERZO È QUESTO? CHE SUCCEDE QUI ?!?» Effettivamente nella foto non si vedono tracce di sangue. Ma lo stesso autore si corregge subito : «In questa foto aerea(del Telegraph, n.d.r.), scrive, si vede chiaramente il sangue, che Allah ci perdoni e scusateci, ma sembra che dall’angolatura iniziale delle altre foto era impossibile vedere il sangue». Il 24 maggio, si legge che «The Guardian ha riferito che nonostante le condanne da parte dei musulmani, per l’omicidio avvenuto a Londra, si è scatenata un’ondata di attacchi di vendetta contro la comunità musulmana e contro i loro luoghi di culto in Gran Bretagna» E che «il killer Merah di Tolosa (il riferimento è all’uccisione di 7 persone in Francia nel 2012, n.d.r.) lavorava per i servizi segreti francesi. L’attentatore di Boston era seguito dall’FBI e tentato di arruolare come infiltrato. L’attentatore Micheal con il machete di Londra era stato contattato per arruolarsi come infiltrato e abusato sessualmente dai servizi segreti in Nigeria».
Ecco l’elaborazione finale dei fatti di Londra: «3 semplici cose: 1. Condanniamo ogni atto di violenza e terrorismo fatto da chiunque. 2. I musulmani non sono responsabili degli atti di singoli individui. 3. Questi attentati sono chiaramente manipolati da qualcuno. Risultato: I musulmani sono le prime vittime di quello che sta succedendo ».
Insomma, un mix di rifiuto della violenza e di sentimento di manipolazione informativa ai danni dell’islam.
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